lunedì 7 maggio 2012

La mia storia? - Progetto di white lie

Quando sono nata le cose erano normali, infatti non m le ricordo. Non mi ricordo niente fino a quasi i sei anni di età, ho rimosso le cose migliori, immagino. La prima cosa che ricordo chiaramente è Papà che mi dice che dopo che io e la Mamma saremo tornate da roma, per trovare gli zii, lui se ne sarà andato.
Mi ricordo benissimo che capii subito quanto mi era stato detto, anche se avevo sei anni non seguì nessun " Andato in che senso?" Avevo capito benissimo il senso. Questa cosa me la sono portata avanti negl'anni: capisco sempre tutto. Capire le cose senza che la gente ritenga di dirmele è la mia croce, parecchie cose avrei preferito ignorarle.
Tutti pensavano, e pensano, che la separazione dei miei genitori avesse scaturito in me un disagio pesantissimo. Cazzate. Ma La Mamma tirò in ballo psicologi infantili già dopo due settimane, e mi ricordo bene che mentre la guardavo incartare mille regali di natale credendo di sentirsi felice e quindi farmi felice pensavo : illusa.

Premesso che la separazione dei miei non centra un cazzo, non ho idea di dove abbia origine il mio problema,
Nè se ho l'intenzione di pensare che sia un broblema .

L'unica conseguenza tangibile del fatto che mio padre non c'era,( avrei infatti scoperto parecchi anni dopo che la caramamma non riteneva giusto farmelo vedere per non aumentare il mio disagio),
era una nuova innata passione : il cibo.

In breve diventai il nuovo fenomeno da baraccone di casa, famiglia ed amici. Le cene che spesso venivano organizzate solo per parlar male dell'ex marito o per far vedere la forza inesistente di una madre single più sola che mai, erano diventate motivo di spettacolo.
 " Devo sempre cucinare per tre anche se siamo ancora in due! "
" Va mo là, la piccola bufala" " Ma è la culamerda della mamma!" " C'è alla fine della vacanza mi sono vergognata a pagare ridotto, anche solo per il ristorante" 
E così via, davanti a tavolate di venti persone che ridevano estasiate davanti a questa bambina-fogna che sparava battute a raffica come avesse vent'anni.
Ma ne aveva solo nove .

Le botte sono cominciate quasi subito. Mia madre era una normalissima persona vista da fuori,una che si faceva il mazzo, forse solo un po' altezzosa ed arrogante come se la vita gli avesse lasciato il compito di spiegarla agli altri, ma dopo le cene non c'erano più coriandoli e il carnevale era finito. Si mostrava con me e me sola per quella che era, e ogni scusa era buona. Diventai improvvisamente la bambina più impacciata della terra: cadevo nella doccia, per le scale, per strada, mi facevo male da sola senza motivo.. Si, perchè è stato insinuato anche questo.
Psichiatri-Psicologi-Psichiatri-Psicologi-Psichiatri-Psicologi-Psichiatri-Psicologi 
Un'idiota che ti manda da un'altro idiota. che ti manda da un'altro idiota, che ti prescrive Prozac.
Però quando si ubriacava le cambiavo io le coperte. Quando non tornava a casa andavo a letto da sola.
Voleva che dormissi per forza nel letto con lei e questo non l'ho mai capito. Tranne quando c'era un'uomo a casa, anche se non cambiava molto perchè ero a un metro di distanza e di certo non aveva la premura di chiudere la porta. Mi ricordo chiaramente che dissi tra me e me ,una sera, completamente schifata:
Mia madre urla come una vacca quando scopa.


La prima dieta me la fece fare lei, e questo ve l'ho già raccontato, "per essere bella Eva- voglio avere una figlia bella, e tu vuoi essere bella,no? vuoi essere normale,o non t'importa di me?"
350 kcal al giorno circa per un paio settimana, poi digiuni forzati. In spiaggia semplicemente si dimenticava di alzarsi e andare al bar per pranzare, soldi non se n'era portata.. avevo dieci anni, dove volevo andare?
Dimagrivo, lei era felice, tutti erano felici perchè mamma mia come sei carina adesso.
Ma la mamma dopo un po' smise con le moine : Se ti concentri sui complimenti penserai d'aver finito di lottare e tornerai come prima. Infatti a settembre i compagni di scuola non notarono gran che , perchè avevo ripreso almeno sette dei dieci kg persi, e questa mancanza di complimenti mi scoraggiò un sacco.

Alle medie, la seconda settimana di dicembre del primo anno, il primo ragazzo che abbia mai avuto una cotta per me disse che gli piaceva il rotolino della mia pancia. Decisi che da li a poco avrebbe trovato un'altro motivo per trovarmi interessante.
Vivere con mia madre, che nel frattempo aveva preso baracca e burattini e si era trasferita dall'uomo che possedeva metà del paese in cui abitavamo, era facile. In quella villa immensa era facile farsi i cazzi propri, ero con qualcuno solo dopo le dieci di sera (dove fossero non lo so e non mi sono mai preoccupata di saperlo). Vivere da sole è il sogno di sogno di ogni tredicenne, no?

Quando fui magra abbastanza, e nessuno chiese perchè, mia madre sfruttò le sue conoscenze da ex modella per fare una cena con "le persone giuste". Le era venuta l'idea perchè una volta in un negozio malauguratamente qualcuno mi chiese di sfilare la settimana dopo, e lei accettò per me. Pronta per essere lanciata in società la culamerda della mamma era diventata una bambolina, e riscosse un discreto successo per essere un'assoluta principiante. Almeno così sembrava. Ma lei non era d'accordo:
Non sorridi abbastanza, ti muovi nel modo sbagliato, controlla lo sguardo, hai la cellulite si vede con le luci, Eva spalle, le spalle !  Ignorandola le davo sempre più scuse per sfogare le sue doti di boxeur su di me.

Non reagivo neanche, alle botte. Mi lasciavo martoriare e basta. I professori sapevano, o sospettavano, mio padre preferiva pensare che fossi davvero caduta nella doccia. Mi lavavo con l'olio d'oliva?
Era quasi bello vederla che sbraitava ,si dimenava, mi spingeva, strattonava, prendeva qualcosa per sbattermelo addosso. Vedevo la scena come da lontano, io non ero lì davvero. E un po' la compativo.
Quanto mi sembrava triste e sola.


L'inverno 2011 mi diede la scusa giusta, la rabbia giusta, arrivai ai magici 46,3 x 1.73
Nessuno faceva domande.
 Poi una sera decisi, poco prima di uscire, di aggiugere uno strato con un'altro maglione. Sull'uscio mia madre mi disse : " Brava, così non sembri neanche anoressica" E poi fece un gran sorriso.


Il nove Aprile duemilaundici me ne andai definitivamente di casa. Fine.




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